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“Il sentimento estetico come meraviglia e anelito"

Sito Personale del Maestro: http://www.micheletrenti.it

Testo di Raffaella Saponaro Monti-Bragadin

Nel trascorso 3 agosto 2012, presso la sala Kursaal del Grand Hotel Portofino Kulm, si è svolto l’ Incontro fra i due Golfi, Liguria in musica…e altro. La manifestazione  è stata organizzata dalle Associazioni Culturali A Coallina di Santa Margherita Ligure, Carroggio Drito di Rapallo, Due Torri di Zoagli, F.I.D.A.P.A. Sez. Genova, L’Ardiciocca di Recco, La Torre di Leivi, Radioclub Levante di Lavagna, Spazio Aperto di Via dell’Arco di Santa Margherita Ligure con il patrocinio dei relativi Comuni. I Presidenti delle suddette Associazioni sono rispettivamente: Alfredo Bertollo, Vittorio Mizzi, Gian Luigi Solari, Matilde Giletta, Andrea Ognio, Mirna Brignole, Marco Ferrini, Giulio Ciana.
         Ospite d’Onore della serata, cui è stato conferito il premio Artisti di Liguria, giunto all’undicesima edizione, il Compositore e Direttore d’Orchestra Michele Trenti, presente anche al momento conviviale. Il paesaggio variegato per contrasto di colori, esaltato dal cielo terso e dal tramonto infuocato, ha contribuito al successo dell’incontro: le catene dei monti stagliantesi su uno sfondo senza nubi, il borgo antico di Camogli, illuminato da una luce radente, hanno predisposto all’amicizia e alla conversazione, a cui non è mancato un delizioso assaggio di prelibatezze.

Dopo lo spettacolo, condotto dal presentatore Marco Gotelli, la consegna della tradizionale Caravella d’argento, opera di un artista ligure, è avvenuta per mano del Governatore dell’Associazione A Coallin-a, Alfredo Bertollo, alla presenza dell’Ing. Vittorio Mizzi, Presidente di Carroggio Drito; quest’ultimo ha letto le  motivazioni del premio davanti a un folto pubblico, nella grande sala Kursaal.
Il Maestro, ringraziando con la consueta cortesia, ha illustrato i brani che avrebbe interpretato, rendendone chiaro il contenuto: con affabile disponibilità.

 


Il maestro Michele Trenti con il presentatore Marco Gotelli

 


Il Maestro Michele Trenti alla chitarra

Il suono della chitarra classica ha catturato l’attenzione dei presenti per la sensibilità con la quale l’Esecutore ha dato voce a emozioni, sentimenti, riflessioni espressi dalle magiche note dello strumento, divenute tangibilmente vive.
Musica e liriche provenzali hanno ricondotto a un’epoca lontana nei secoli, ma ancora affascinante per la coesione tra amore, malinconia, spiritualità; motori essenziali dell’anima anche nei versi. Particolarmente struggente l’interpretazione di
Recuerdos de la Alhambra di Francisco Tarrega, di periodo posteriore rispetto ai brani precedenti.
        

Michele Trenti è nato a Genova, dove vive, quando gli impegni professionali non lo assorbono in giro per il mondo. Ha infatti diretto in quasi tutte le nazioni d’Europa, nonché in Giappone, in Nord e Sud America; è inoltre Cittadino Onorario di Baltimora e Membro Onorario dell’Accademia Zoltan Kodaly di Budapest-Chicago.
         A Genova ha studiato chitarra, pianoforte, composizione, direzione d’orchestra e fagotto; si è trasferito nella bella città austriaca di Graz, dove ha conseguito il diploma alla Hochschule fur Musik und Darstellender Kunst con votazione massima e lode sotto la guida di Milan Horvat. Ha studiato composizione con Ivan Erod.
Da quel momento attività interessanti e prestigiose sono state innumerevoli. Naturalmente anche i successi. Molteplici le composizioni, a cui si sta appassionando tuttora, nonché saggi, pubblicazioni, oltre ad altri numerosissimi impegni e meriti universalmente riconosciuti.


Passo Gardena

Michele Trenti predilige la montagna; tra le vette alte e silenziose dell’Austria, circondato da una vegetazione esuberante, che isola da qualunque contesto convulso, trova la condizione ideale per creare al meglio quanto la sua ispirazione suggerisce, mettendo a punto composizioni del tutto personali. Una vacanza, un momento più o meno lungo di pausa, si trasforma in un’elaborazione profonda e appassionante.
Il paesaggio montano gli è congeniale fin dall’infanzia; tale predisposizione trova radici nelle tradizioni familiari. Il nonno materno, infatti, nato a Santa Cristina in Val Gardena, esperta guida alpina, vinse per ben due volte le gare nazionali di sci di fondo; inoltre partecipò alle Olimpiadi. La mamma vide la luce in un rifugio a duemila metri di quota. Particolare significativo ed emozionante, evocatore di eventi memorabili: in occasione di una visita della Coppia Reale in Val Gardena, il nonno del Maestro, che aveva acceso un falò sul Sassolungo, ricevette dalle mani della Regina Elena un paio di polsini con lo stemma. Correva l’anno 1928        

L' Ing. Vittorio Izzo e il Dr.Alfredo Bertollo con il Maestro Trenti

Il Centro Internazionale di Studi Italiani dell’Università di Genova (CISI), ha avuto più di un’occasione di partecipare ad iniziative del Maestro: in particolare, nella serata del 23 settembre 2011 un gruppo di studenti e giovani professionisti pervenuti a Santa Margherita Ligure (sede privilegiata del CISI) da ogni parte del mondo, ha partecipato a un concerto del Quartetto d’archi Ariel, organizzato dall’Associazione Amici di Paganini, di cui Egli è Vice-Presidente da circa un triennio, presso l’Auditorium di Palazzo Rosso. Il Quartetto Ariel, formato da giovanissimi  poco più che ventenni, è stato da lui presentato, che ne ha commentato in prima persona, con perizia ed empatica comunicativa  i brani di Wolfgang Amadeus Mozart, Niccolò Paganini, Johannes Brahams; sul pieghevole Egli stesso ha inserito i lineamenti essenziali degli autori legati alla loro produzione.

Nel 2012, a Villa San Giacomo, dove il CISI, del quale è Direttore il Professor Dino Cofrancesco, organizza gli incontri seminariali con illustri personaggi dell’Università di Genova, ha tenuto alcune lezioni agli studenti dei Corsi Estivi 2012: letteralmente affascinati dalla sensibilità interpretativa della chitarra del Maestro, alternata a spiegazioni di cultura, lo hanno regolarmente applaudito a ogni esecuzione.
Molto simpatica l’attenzione da parte sua verso i partecipanti; si è unito ai colleghi alla conviviale organizzata per il Centro a Villa Durazzo dalle Autorità Comunali di Santa Margherita Ligure. Durante l’esecuzione al pianoforte di uno dei ragazzi, ha amicalmente preso posto tra i giovani, sedendosi in mezzo a loro sullo scalone interno dell’antica dimora.

Costantemente disponibile, ogni volta in cui gli impegni glielo abbiano consentito, ha tenuto conversazioni di altissimi argomenti, svolte con chiarezza espositiva, sempre intervallando parti musicali a personali riflessioni, volte a illuminare un pubblico di appassionati, ma non specialisti. Memorabili gli incontri sul mondo musicale del Risorgimento, tenutisi presso l’Istituto di Bioetica per la Delegazione genovese delle  Guardie del Pantheon in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, altri  su Chopin, la vita, le opere, il tutto alternato all’ascolto, presso lo Spazio Aperto di Via dell’Arco, su Beethoven e successivamente su Listz per la F.I.D.A.P.A. Sez. Genova, oltre a molte altre cirostanze.

La Prof.ssa Raffaella Saponaro Monti-Bragadin
con
Il Maestro Michele Trenti

Presidente del Rotary Club Genova Golfo Paradiso nell’anno sociale 2007-2008, vi ha portato le proprie competenze, le conoscenze, i relatori per dare il meglio di sé in tale sede.


Genova: panoramiche

I Saggi Musicali di
Michele Trenti
commentati da Raffaella Saponaro Monti- Bragadin

Michele Trenti: "APPUNTI - Pensieri sulla Musica e sull’Arte"
Ed. Status - Genova

 

Chi rende un libro interessante, oltre il contenuto, è l’Autore. Nell’esuberanza di testi prodotti e consumati, nonostante l’ingresso di internet nella quotidianità, si pone un’opera singolare, il cui artefice  è il noto Direttore d’Orchestra Michele Trenti, un vero Maestro, nell’accezione più completa del termine, personalità eminente nel suo ambito; inoltre egli nutre una spiccata sensibilità verso ogni forma artistica, percepisce l’influenza nella storia del pensiero dei vari generi nell’ambito del sapere, il significato talvolta catartico talvolta sociale dell’Arte stessa sia nell’Antichità sia nella Contemporaneità.
L’arte è per eccellenza l’attività umana nella quale sopravvive all’inesorabile oblìo del tempo ciò che ha valore intrinseco, sostanziale, indipendente dalle tendenze momentanee.
Questo dice l’Autore nelle pagine iniziali d’un saggio essenziale, ma molto profondo nelle riflessioni e nelle affermazioni. Si parla del “paradiso perduto”, facendo uso del simbolo: prima del peccato originale, vita e creatività si potevano identificare, non essendo necessaria l’arte di per sé, in considerazione della dimensione spirituale in cui l’essere umano conduceva l’esistenza.
La dissertazione sulla capacità espressiva e sull’ impegno culturale non è mai scissa dalla Storia; difatti la loro applicazione pratica, specie al giorno d’oggi, legata a tante tecniche e metodi realizzativi dell’operare umano, si coniuga al progresso scientifico, configurando spesso una professione o un mestiere.  L’attività artistica viene vista di frequente come business, come fonte di svago o di relax, come attrattiva turistica. Al contrario di tutto ciò, Michele Trenti riflette sull’intrinseca ispirazione dell’Artefice a dare anima alla materia e all’ispirazione, in seguito ad uno slancio proveniente  dal proprio intimo, completamente svincolato da futili apparenze o da qualsivoglia compenso o compromesso. Nulla deve essere banalizzato nell’arte o essere ridotto a mera funzione utilitaristica.
Per quel che concerne il linguaggio musicale, che è approfondito ed espresso con attenta perizia dal Maestro, vengono citati geni cari al cuore dei melomani nonché conosciuti da coloro che, sebbene non appartengano al contesto dei professionisti, apprezzano la musica per istinto o per mero piacere d’ascolto: di Haydn vengono spiegate l’essenza e le caratteristiche, come accade per Schumann, Luigi Dalla Piccola (qui definito il più profondo compositore del Novecento), Liszt e la sua poetica. Parla anche di poesia, l’Autore: essa deve vivere, deve essere ineliminabile dall’esistenza degli umani per apportare un messaggio onde evitare perfino drammi storici cui, per l’ennesima volta, non si potrebbe porre rimedio.
La ricerca della verità; ecco quanto differenzia l’uomo da qualunque altro essere sulla terra (per citare le parole precise del libro: è la più essenziale caratteristica che distingue l’uomo da ogni altra creatura vivente).
Nel piccolo, ma intenso volume del Maestro Michele Trenti (le cui conferenze con ascolto di brani musicali hanno riscosso sempre grande successo di pubblico) si esamina una serie di argomentazioni, atte a porre quesiti su punti basilari e sulla ricerca di nuovi contenuti, evitando classificazioni obsolete.
Purtroppo questo raffinato testo non è in vendita nelle librerie; la pubblicazione, (edita da PH PHILARMONIA LxXXxL, impaginazione e stampa Status s.r.l., dicembre 2010), infatti, è stata distribuita solo tra conoscenti e privatamente. Sarebbe una bella sorpresa poter mettere a disposizione del pubblico un saggio breve ma denso di pensieri, esperienze, frutto di studio continuo nonché di passione per la cultura.

 

Michele Trenti: "Parlando di Musica"
Ed. Status srl - Genova

 

Ritorna a rivolgersi a coloro che amano la musica il Direttore d’Orchestra,  Maestro Michele Trenti. Dopo il libro Appunti edito l’anno scorso, è uscito il testo Parlando di musica, Status Srl, Genova 2011.
Gentilmente  l’Autore ha reso omaggio della sua interessante, ultima creazione ai soci e agli amici presenti durante una piacevolissima serata natalizia rotariana. “Il Maestro Michele Trenti ovvero il fascino della musica”: si potrebbe così definirlo, seppur  sinteticamente. Leggendo questo suo secondo testo, le biografie dei compositori nonché la tipicità delle loro creazioni si va a fondere con precisi periodi caratterizzati da correnti culturali, che hanno coinvolto scrittori, letterati, intellettuali. I Grandi emergono nella loro psicologia complessa, coinvolti in vicende private o nel pubblico successo con attenzione e alta capacità di comprensione umana, senza che venga meno l’obiettività dello studioso né il sereno coinvolgimento del Maestro.
Questi scrive con esauriente profondità sull’uso degli strumenti (con un ineccepibile modo di esprimersi pur mantenendo la piacevolezza della comunicazione), ne nomina la funzione, la resa, la coralità o la esemplarità degli assolo. Notevole lo spazio dedicato a Paganini, alla ricostruzione delle partiture complete dei lavori, particolarmente complessa per la consuetudine di Paganini di non inserire nelle partiture orchestrali la parte solistica (allo scopo di rendere impossibile che altri carpissero i segreti della sua scrittura violinistica), vuoi per il disordine redazionale, nonché la frequente intercambiabilità di versioni differenti di una composizione, e di parti di essa, adottate dallo stesso Paganini in concerti successivi. Il  Tutti paganiniano riservato alle Introduzioni orchestrali dei Concerti e delle Variazioni(…) viene proposto in mdo esplicativo, sottolineando i punti focali per coloro che sulla Musica imperniano competenze oltre che passione, ma al contempo adeguati a  chi desidera comprendere nello specifico le tipicità di un Compositore. Accanto al registro creativo si delinea il temperamento di Paganini. Egli, infatti, pare avesse l’intenzione di accentrare l’attenzione sulla propria personalità violinistica, ancor prima che come messaggio da lasciare ai posteri (è probabile che ritenesse le proprie composizioni inaccessibili agli altri violinisti, e forse destinate a rimanere solo come testimonianza della propria figura). Ogni soluzione adottata da Paganini nella scrittura orchestrale, certamente dettata da un istinto musicale molto acuto, dipende anche dall’esigenza intrinseca di essere funzionale all’affermazione della propria immagine.
Piace, assaporando il testo, rammentare Franz Liszt; il 2011 è stato il bicentenario della nascita (22 ottobre 1811). Il Maestro Michele Trenti, fra gli innumerevoli, importanti impegni, ha trovato il tempo per rendere omaggio al grande personaggio dalla vita avventurosa, con una conversazione sul tema, accompagnata da un’eccelsa quanto coinvolgente spiegazione su brani musicali, prima di Natale per l’Associazione Internazionale F.I.D.A.P.A, presso le Terrazze del Ducale. Il suo intervento, unito alla musica, ha lasciato gli astanti assai commossi.
Se artisti e compositori conducono l’esistenza vertiginosamente, ciò vale anche per la creatività, che trasmette emozioni prepotenti nella gioia e nel dolore. La Via Crucis (che appartiene al 1879) viene, nel libro, espressa con completezza a partire dall’ispirazione (dovuta ad un ciclo figurato di stazioni della Via Crucis realizzate dal pittore Galli) fino alla stesura musicale nonché alla modernità del linguaggio. Le stazioni, dall’Autore, sono singolarmente enunciate e interpretate.
La seconda parte dell’opera ha titolo Appunti; vi sono esplicate riflessioni personali, con riferimenti agli artisti, alle aspirazioni, a come e perché nasca un’opera musicale e su quali registri. Belli i pensieri sulla poesia.  Nel libro molte sono le notizie interessanti e sapienti, manifestate con lo scrupolo e il lessico di chi, oltre agli spartiti, ama la penna.