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“La ricerca del reale nei corridoi dell’anima”

Gioco di specchi - puntasecca

Biografia:

Francesco Sciaccaluga nasce a Genova il 2 ottobre 1968. Compiuti gli studi classici si diploma nel 1992 con il massimo dei voti all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova discutendo la tesi finale con il prof. G.F. Bruno su “La pittura di interni tra la fine dell’800 ed i primi del ‘900”. È allievo di M. Chianese e R. Ferrarese, per la pittura, e di G. Fieschi e N. Ottria, per l’incisione.

Nel 1990 frequenta i corsi della “International SommeraKademie für Bildende Kunst” di Salisburgo. Membro per merito dell’Associazione Incisori Liguri (1991). È associato alla Xilon Italia 81994). Alterna l’attività pittorica a quella incisoria cui si dedica con assiduità dal 1987. Partecipa ad importanti rassegne di pittura e di grafica dal 1989.



Il primo contatto con l’arte di Francesco Sciaccaluga l’ho avuto in occasione della 2° triennale Internazionale d’Incisione organizzata nel 2003 all’Imbiancherieria del Vairo di Chieri (To) in collaborazione con la scuola grafica scozzese di Edimburgo.
Quella di Chieri è una delle esposizioni più rilevanti nel settore della grafica e la partecipazione è riservata ad artisti italiani e stranieri di accertato talento creativo e professionale. E qui, tra le inquietanti figure incise da Elaine Shemilt o che emergono dai tenebri rifugi mentali di Roy Wood, tra le dissolvenze delle acqueforti di Mario Rocca e le tecniche miste di Nicola Ottria, così vicine alle suggestioni notturne di OdilonRedon, la mia attenzione si è particolarmente soffermata davanti alle opere di Francesco Sciaccaluga.

Francesco Sciaccaluga incide il suo mondo con una immediata profondità poetica: scene di interni, tavoli ricolmi di carte e di lettere, fotografie che appaiono, presenze che si affacciano nel gioco degli specchi, il disordine di una stanza dove anche i cassetti dischiusi della scrivania catturano gli interrogativi del vivere per trasformarli in arte, tensione, ricerca del reale lungo i corridoi dell’anima.

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Interno di camera mia - puntasecca

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Natura norta con calla - puntasecca

Il suo sguardo coglie il significato degli scorci nelle tematiche del quotidiano, di un “usuale” , direi, alla Guido Gozzano dove ogni oggetto assume una precisa definizione scenica per diventare un “fatto di coscienza” del suo universo artistico e spirituale.

“Natura morta con calle”, “Interno di camera mia”, “Giochi di specchi” sono l’espressione di una robusta narrazione artistica generata da un impegno interiore che ha scavato nelle profondità dell’io descrivendo con autentico vigore poetico immagini, inquietudini e segni di vita.

(Pier Luigi Coda)

Corrispondenze - puntasecca