“L’eternità dell’attimo e le sue meraviglie”

Biografia:

 

. Michela Albanese è nata a Gallarate (Varese) il 27 Giugno 1978, vive a Cassano Magnago (Va) insieme al marito Maurizio e alla figlia Celeste di tre anni. Da sempre è affascinata dall'arte poetica, tramutando in lirica un sorriso, un paesaggio, un canto, un volto, un’emozione triste o allegra. In poesia trasforma stati d'animo e vita quotidiana divisa tra la famiglia e la cooperativa sociale per diversamente abili "IL SEME" ( Cardano al Campo, Va), in cui lavora. Nel 2006 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie “Gocce d’amore” con prefazione di Lidia Mari Crespi. Nel 2007 ha vinto il primo premio al concorso di poesia indetto dall’Associazione Apice (Associazione Piemontese contro l’epilessia) “TARGA AL MERITO POETICO”. DictaMundi presenta qui la silloge con cui ha partecipato e vinto.

 


Commento critico:


L'emozione, immediata ed intensa, che suscitano le liriche di questa giovane poetessa, è indotta dalla sua capacità quasi "magica" di leggere nella Natura, e di farci percepire i segni di una sensibilità che si connota degli stessi fremiti e sentimenti dell'animo umano. Da qui, la visione di un paesaggio che, pur nella concretezza della sua individualità, appare sospeso in un'atmosfera di lontananza, irreale, ove il gioco chiaroscurale di silenzi e voci, di luci e ombre - chiara significazione di esperienze personali- si fa metafora del fluire e distendersi del suo vissuto. Emozioni ed esperienze sempre confortate dalla forza dell'Amore: per la Vita, per la Natura, per le Creature umane. Amore che si sublima nella sacralità degli affetti familiari. Lo strumento espressivo si affida a un linguaggio essenziale, dalla sintassi elementare, la cui suggestione fluisce soprattutto dalla magia delle splendide sinestesie, non create ad arte, ma scaturite, fresche ed immediate, da un animo di rara, preziosa sensibilità".

(Commento di Lidia Mari Crespi)

Michela Albanese è parte di un gioco, troppo spesso dimenticato in soffitta, in cui la poesia bandisce la supponenza a favore dell’umiltà. La sua capacità di esplorare l’interno delle cose, di interpretare l’intimo ed il celato, mi fa penetrare in quell’atmosfera lontana di un mondo in cui i bambini mostravano rispetto per gli adulti ed i più forti sorreggevano i deboli. Mi scaglia in un pianeta popolato da esseri alieni capaci senza vergogna di versare una lacrima di commozione.

(Cesare Bevilacqua presidente A.PI.C.E – Associazione Piemontese contro l’Epilessia)

In occasione della recensione del suo bel volume di liriche “Gocce d’Amore”, su DictaMundi avevo scritto:
“In una società sempre più frastornata dal chiasso e dalla voce assordante delle apparenze, Michela riesce ancora ad ascoltare il fremito del volo di una farfalla ed il silenzio della ragione; incide nell’aria i suoi graffiti poetici, li veleggia sopra il transito delle nuvole, li assopisce nei colori di un tramonto toscano. Con semplicità e candore trasforma in poesia la fugacità del tempo e, senza alcun rimpianto o nostalgia, ne assapora le gioie e le luci, eternando l’attimo e le sue meraviglie”.

(Commento di Pier Luigi Coda)

 

LA SILLOGE

L'ABBRACCIO DI DOMANI

Una fragile bimba
nel tuo corpo
di donna
poco prima della scossa.

I tuoi muscoli invasi
come da lampo improvviso,
come da saetta
nel cielo,
ti buttano a terra.

Una statua buia
in te,
pietra nella carne.

Mi copro gli occhi
con le mani
e appare il nulla.

Le lacrime imprimono
il ricordo
nella mente,
ma il cuore
lo nasconde.

Splenderà
il tuo sorriso radioso
domani
ed io ti abbraccerò
stretta a me.


DIVERSAMENTE ABILE

Incontro
una diversa abilità d'amare.

Guardo
attraverso un mondo cieco
e canto
muta
correndo
senza gambe,
afferrando
senza braccia
l'essenziale del vivere.

Tutto ciò che è detto normale
è illogico.

Il diverso
è quotidiano
e palpabile.


PROFUMO DI FAMIGLIA

Un cielo d'oleandri
accompagna il mio cammino
tra i ciottoli del villaggio.

Percorro la via del mare.

Un insolito profumo
di mimosa
mi scorge incuriosita,
mentre dedico agli affetti
il mio tempo migliore.

Ai miei piedi,
la dolce infanzia
gioca lieta
tra sabbia
e formine colorate.

Accanto,
l'amore della vita
mi sorride,
per godere insieme
di quest'attimo
di paradiso.


IMPRONTE SULLA RIVA

Un tenue sole si specchia
nell'andirivieni
della spuma salmastra,
ove lascio
alla fredda sabbia
i segni del mio passaggio.

Un aquilone
s'affaccia sulla riviera
nella brezza di Giugno.

La gente abbraccia Rimini
tra suoni,
colori
e la sua quotidiana allegria.


ALBA NUOVA

Ho ballato col buio
mio malgrado,
ho toccato la notte
impalpabile.

Ho gridato
muta
la mia voglia di libertà,
di sole.

È giorno.
La notte lascia posto all'alba.

In uno spiraglio,
un raggio
mi punge lieve.

La fenice,
risorta dalle ceneri,
prende il volo
in me.

Appare la luce.

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