|
---|
Biografia: Nata a Rivoli (Torino)il 21 novembre 1953, vive a Torino, con il marito Nicola e i due figli Matteo e Enrico. |
---|
Commento critico: No, non è una lirica robotica manovrata con lo joystick quella di Nadia Blardone. Andare oltre. Liberarsi al di là dei confini del cielo, valicare il respiro, il pensiero, sfidare le tersità dell’aria per approdare sulle rive di memorie che non si riconoscono più perché si trasformano nel loro viaggiare, nel sovrapporsi del loro stesso esistere, perché si rigenerano come entità nuove, diverse, spesso sconosciute. Le liriche di Nadia Blardone si soppesano tra le mani come due monete dalla doppia faccia suscitando tra le dita un tintinnio di pensieri e sentimenti intensamente “esaltati”, ma, profondamente “dolenti” nel verso crudo e sfuggente, nel realismo dipinto con le tinte beffarde di chi conosce i due “terrori”: della morte, non meno che della vita nascente in un aprile “eterno” fra larve di girini e canne a guardare il movimento di pesci moribondi e che sragiona.
|
---|
LA SILLOGE "La prima luce del mattino" rischiara le ombre, aiuta ad accettare ciò che è reale, a trovare la propria casa. - NADIA 27 DICEMBRE 2014 Se dici che è Natale
FUTURO
Dopo scendendo le scale farò appoggiare il peso su ogni scalino per lasciare l´impronta del passare Fuori sarà l´azzurro a espandere il respiro fino a mescolare l´aria col pensiero e farli ritornare tutt´uno Dentro penetrando nella terra come nella mia cantina frantumerò il bulbo spargendone i semi per lasciarli rifiorire Intanto sarà a Parigi in un caffè animato a Saint Germain des Prés o fra l´erica rossa di un´isola bretone che osserverò le dita dei piedi bagnarsi di pioggia e le narici dilatarsi al passaggio carezzevole del vento Ancora Future after descending the stairs/ I will support/ the weight on each step/ to leave the print of passing/Outside/ the azure will be to expand the breath/ until to mix the air with the thought and make them togheter return/ inside/ getting into the earth as into my cellar/ I’ll shatter the bulb scattering the seeds to let them blossoming./ Meanwhile/ it will be in Paris in a coffee animated in Saint Germain des Prés or between the red heather of a Breton isle that I’ll look at the toes of my feet/ getting wetof rain and the nostrils expand/ to the velvety passage of wind/ Again. |