The poems:
Drunken road
The whistle surfs
the concentric circles
of one drink too many.
My train
is always late.
But it will end.
Sooner or later.
And you, drunken road,
will let me walk.
Strada sbronza
Il fischio naviga
i cerchi inanellati
d’ un bicchiere in piu`.
Il mio treno
è sempre in ritardo.
Ma finirà.
Prima o poi.
E tu, strada sbronza,
mi lascerai camminare.
Furrows in the sky
No roads or mountains
to mark the journey,
nor wind to stroke your skin.
Be not afraid.
I’ll plow furrows in the sky
and plant symphonies
of your smiles
to guide you safely along.
Follow them beyond the stars,
where wind has lost its wing
the wave has fallen silent
and thunder is at peace.
Where darkness
has been banished
you’ll know you’re home.
And when you reach
we shall be whole again.
Solchi nel cielo
Non vi sono strade
per il tuo cammino,
nè vento a carezzar la pelle.
Ma non aver paura.
Traccerò solchi nel cielo
e pianterò sinfonie dei tuoi sorrisi
a limitare la via del tuo cammino.
Seguili oltre la cupola del cielo,
dove il vento muore
e l’onda tace
e imbavagliato è il tuono.
Là dove la luce
ha divorato il buio
saprai d’essere a casa.
E quando arriverai saremo interi.
Gravedigger moon
In the last evening
a moon at half strength
digs my grave.
At the bar
a skeleton full of beer
stumbles to the exit
zigzagging like a ball
in a pinball machine.
On the drunken road
memories of a life lived in half
strike up a dance.
I crouch in the dark
sucking my thumb
hoping time will forget me.
But the gravedigger moon
is unforgiving tonight
and in silence continues to dig.
Luna becchina
Nell’ultima sera
una luna a mezzo servizio
mi scava la fossa.
Al bancone del bar
uno scheletro colmo di birra
punta l’uscita
zigzagando a biglia di flipper.
Sulla strada ubriaca
danzano i falò
di una vita vissuta a metà.
Mi acquatto al buio
col pollice in bocca
sperando che il tempo si scordi di me.
Ma la luna becchina
non perdona stasera
e in silenzio continua a scavare.
The shawl
From the balcony
she spent summer and winter
on the Russian front,
searching tangled designs
in grey-green over red.
“He dressed light”
is the last thing she said.
She spread the shawl on the bed
to warm his frozen body,
fell asleep and continued the wake.
That’s how I found her.
In the hands was a rosary
and a telegram from 1942.
Lo scialle
Dal balcone
svernava e passava l’estate
sul fronte di Russia,
tra intricati disegni
di grigio verde su rosso.
“Vestiva leggero”
è l’ultima cosa che ha detto.
Ha spiegato lo scialle sul letto
a riscaldargli il corpo di ghiaccio
e nel sonno è rimasta a vegliare.
L’ho trovata così.
Nelle mani il rosario
e un telegramma del ’42.
Very Brief Summer
The field thought it had lost us.
Unbuttoning glances,
arrogant nipples,
ears of wheat eagerly in wait.
Unburdened by age
in the golden waves
we speak the words
of when we were young.
But it’s a brief, very brief summer.
Merciless time,
faster than ever,
covers our mouths before we can start.
Brevissima Estate
Il grano credeva di averci smarriti.
Sguardo sbottonatore,
capezzoli arroganti,
baffi di spighe in attesa.
Svestiti d’argento
nell’aurea marea
parliamo il linguaggio
di tanti anni fa.
Ma è una breve, brevissima estate.
Il tempo impietoso,
più veloce d’allora,
ci copre la bocca alla prima parola
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