“When Astronomy meets Poetry” |
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Biography: Flavio B. vacchetta was born in Bene Vagienna (Cuneo) where he lives and works.
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Critical comment: The notebook (of the poetry) of Flavio B. Vacchetta is Life, “ex professo”, spelling from alpha to omega. Flavio Vacchetta è davvero un buon poeta, perché al di là dei vari premi e riconoscimenti prestigiosi ricevuti, lo dicono il cuore e la mente di chi ha la ventura di avere fra le mani le sue poesie. Sono liriche che hanno il potere di attrarre e coinvolgere alla lettura, facendone strumento di passi comuni in un cammino umanissimo e perciò variegato di sentimenti ma parallelo ad un altro di elevata dimensione spirituale. Diverse potrebbero esserne le letture: dalla gratitudine per il bello della vita, la natura, l’universo, al conforto nelle difficoltà e nei dolori che avvinghiano ciascuno e lui, Flavio, in questo momento particolare di lutto. Poesia come luogo per decantare il dolore, poesia come taumaturgico linimento offerto dallo stesso Dio del canto, della gioia, della bellezza. Ma la poesia di Flavio ci pone di fronte ad una più grande riflessione: come, proprio attraverso il dolore, fiorisca la parte più bella e più nobile di noi. Dolore dunque come crogiuolo che annulla ciò che non serve per giungere all’essenza. La sua ultima raccolta “La scala luminosa”, corredata di note critiche di firme illustri, da Piccinelli a Della Ferrera, da Ferrari alla Raddavero, ne propone un esempio. Una trentina di situations” poetiche fotografate nude , scannerizzate, scansionate, scritte intingendo l’ipotetica penna nell’inchiostro livido del dolore, senza compromessi emotivi, e forti proprio di questa verità accettata senza dribblare. Talvolta, e i grandi come Turoldo, ce lo insegnano, persino sfoderando l’arma dell’ironia, amara ma pur sempre tale. Poesie talvolta prive di punteggiatura, senza maiuscole, in cui si riconosce la volontà ferma intenzione di non fermare il flusso di quel momento di verità, senza barriere, versi liberi di strabordare e raggiungere tutti, anche quelli che vivono lontano dal fiume della poesia….Un Nilo generoso che lascia il suo benefico e vivificante limo. |
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The poems:
* A few days she is more beautiful
A (E) StRoversi (extroverted)
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Da premio "Turoldo 2012" VISITA ALL'INFERNO Il Flavio di "Turoldo" diagnostica il male fisico agostiniano biografando la malattia, umanizzandola in versi talmente consueti da divenire lirismo eccezionale nella mano di Anna, in un matrimonio surreale, in un ringraziamento firmato con la bava, striscia iridescente di giorni in cui non c'è scarto tra incubo, sogno, realtà.
Flavio Vacchetta: "La scala luminosa" (con note critiche di Mauro della Ferrera, Franco Piccinelli, Cristina Raddavero, Mauro Ferrari) - Puntoacapo Edizioni - Novi Ligure Il titolo dell’ultima raccolta poetica di Flavio mi è entrato subito nell’anima e ci è riuscito attraverso quella modalità particolare che è poi la medesima dello stile dell’autore, quell’approccio vero al verso perché nel verso pulsa la vita: sua, mia, tua, di ognuno. |
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Eppure…eppure la scala di Flavio è portentosa, è una scala che proprio perché la scendi, la sali. E’ una scala che racchiude la condizione universale inglobata in gorgheggi che non risparmiano l’ironia e nei quali la parola poetica si compie trattando ogni tipo di materiale (incontro tra piccioni e topi in Versi a stento e in Sera il vertice di un orizzonte steso contro il cielo che spolpa i miei occhi). Flavio conquista perché la partitura guizza da una parola all’altra e lo spartito ha note mistiche immerse nel sano profumo di letame. Dalle liriche di Flavio, dai suoi apparati linguistici del tutto informali e innovativi traspare, infine, anche un messaggio forse oltremodo “scomodo” ma, decisamente ineludibile: Dio passa, stanne certo, o con una carezza o con uno sberlone, passa e ti porrà la fatidica domanda: « E tu, chi dici che io sia? » a te la risposta, cui difficilmente, potrai sottrarti. (Commento di Cristina Raddavero) |
Il poeta durante la presentazione del suo libro |