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Il signor William Shakespeare presenta
"Le allegre comari di Windsor"
alla classe terza A
(Solfanelli - Chieti)
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Stratford upon Avon
Casa natale di Shakespeare
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Il mio rapporto con Shakespeare risale ai tempi del Liceo Scientifico a Imperia. Il Professore di Lingua Inglese ci seppe interessare alla letteratura inglese e, in particolare a William Shakespeare. Lessi molte delle sue opere. Successivamente, quando mi trasferii a Torino per lavoro, scrissi di critica teatrale per un periodico sugli spettacoli organizzati dallo Stabile al Carignano e al Gobetti. Durante i tre anni che vissi a Oxford visitai molte volte Stratford upon Avon, la città e la casa natale di Shakespeare, e vi portai anche i miei nipoti cercando di motivarli ad amare Shakespeare.
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Non a caso il libro che presento al Salone di Torino del 2024 è ambientato proprio a Stratford, precisamente sulle deliziose rive dell’Avon, dove William Shakespeare presenta le Merry Wives alla scolaresca. Per me lavorare su Shakespeare (mi scuso per la brutta e abusata espressione) è davvero qualcosa di magico: una continua scoperta, come se scavassi nel profondo di una miniera trovando sempre nuovi tesori di vita e di arte. Ma forse, semplicemente è scoprire le sfaccettature dell’umanità e di me stesso.
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Una narrow Boat ormeggiata sulle sponde
dell'Avon
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Mi aggiravo tra le stanze della supposta casa natale di Shakespeare e mi chiesi cosa si potesse fare per avvicinare i ragazzi alle sue opere. Così mi venne l’ispirazione di scrivere “William Shakespeare al Castello della Pietra”, ambientato, manco a farlo apposta al Castello di Vobbia. Il libro incontrò un certo favore e lo lesse anche un editore di Chieti, Marco Solfanelli, per il quale avevo scritto saggi su autori russi, in particolare del periodo decabrista. Solfanelli mi propose di adattare alcune opere di Shakespeare per i ragazzi per una nuova collana di teatro. Io, subito, declinai sostenendo che in giro per il mondo vi sono migliaia di adattamenti e che uno in più era perfettamente inutile. Mi disse di rifletterci su. |
What could I do? Summarize the story? The risk was to transform a work of art into a fable, and a rather ugly one at that, because the plots of Shakespeare's works are not that great. What would have remained of Shakespeare without his monologues, without the brilliance of his thought? Write about Shakespeare without finding Shakespeare? So I imagined that Shakespeare did what every author, myself included, does during the presentations of their books in schools: he summarizes the narrative, intersperses it with readings of the most significant passages, answers the questions of the students.
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Così sono nati i miei libri: Giulio Cesare, King Lear, adesso The merry Wives of Windsor. Lo sviluppo e l’analisi critica delle opere scaturiscono dalle domande dei ragazzi e delle ragazze di una immaginaria IIIA di liceo. Sono loro che attualizzano e contestualizzano l’opera in una visione di modernità e di aggiornamento temporale. Per esempio in King Lear si parla di Artemisia Gentileschi e della sua sciagurata vicenda di violenza. Nelle merry wives si parla di rapporti genitoriali e di femminismo…
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Artemisia Gentileschi autoritratto
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Falstaff nella cesta
Heinrich Füssli 1792
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Mi piace ricordare che la commedia delle merry wives è stata stroncata dalla critica letteraria (il più importante critico di Shakespeare Andrew Bradley l’ha definita orribile) e forse da un punto di vista scenico/teatrale è vero ma, dal punto di vista sociologico, è un capolavoro: una osservazione crudele e spietata della società del Seicento. Forse è vero che era stata la stessa Regina Elisabetta a richiederla a Shakespeare, e forse avrà anche riso, perché la commedia è apparentemente umoristica ma, dietro la scorza del sorriso,Shakespeare mena randellate a non finire e la società ne esce a pezzi. C’è proprio poco di cui stare allegri. La terribile scolaresca della IIIA tutto questo lo scopre, ne riconosce l’atemporalità e lo attualizza puntualmente con le sue osservazioni.
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Ricordo che William Shakespeare al Castello della Pietra insieme al Giulio Cesare e al Re Lear sono stati presentati al Liceo Scientifico di Novi Ligure con grande soddisfazione della scolaresca e degli insegnanti. Di certo Shakespeare riesce ancora ad affascinare i giovani. Si tratta solo di farlo conoscere da vicino per quello che è: un genio che non conosce tempo.
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