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La diagonale stretta
(Effatà Editrice - Cantalupa Torino)
Disegni di Silvia Aimar
Grafica di Silvia Aimar e Vito Mosca |
Il Testo
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I luoghi del racconto
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Titolo; “La Diagonale Stretta”; si riferisce a uno dei colpi più comuni e spettacolari che sono utilizzati nel gioco della pallavolo.
Background; un’anonima città italiana, poi Oxford, Losanna, il Lago Lemano, Évian, un pizzico di Stoccolma e di Ginevra; sullo sfondo, il gioco della pallavolo con i suoi miti storici (i grandi campioni italiani degli anni 90) e l’attrazione del suo fascino.
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Sintesi; Pierre è un ragazzino ai primi anni delle Superiori, ha un solo desiderio, diventare un giocatore di pallavolo, sport per il quale evidenzia, oltre a una grande passione, uno spiccato talento. Non sono dello stesso avviso i genitori, specie il padre che per il figlio prospetta un brillante avvenire all’interno della propria azienda familiare. In tale ottica vuole che impari le lingue straniere e gli impone di completare i suoi studi in Inghilterra, a Oxford dove, per altro, aveva già studiato la madre. Pierre si oppone, cerca di sottrarsi al volere del padre, ma questi insiste finché Pierre, messo alle strette, decide di partire ma non per Oxford bensì per Losanna, città di cui non conosce nulla. Qui, incomincia la vera storia: un mondo da scoprire, le difficoltà linguistiche e ambientali, le amicizie che si lasciano e quelle che si formano, gli incantamenti, le suggestioni dei primi sobbalzi emotivi e del cuore.
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Oxford |
Lausanne |
Tematiche; Il vivere dei giovani oggi, le incomprensioni con i genitori, i silenzi, l’assenza di rapporti, i dissapori familiari che rendono ancora più complessa e difficile la loro esistenza. Le contrarietà con la sorella ma anche i filamenti che uniscono nei momenti difficili. E poi, la costruzione di una nuova realtà, gli “sballi”, le bravate notturne, la scoperta di amicizie vere, il problematico inserimento in una nuova squadra di pallavolo e l’ostile, opportunistica, diffidenza del nuovo allenatore… e poi il finale a sorpresa.
Forma, Linguaggio e Punteggiatura; la scelta narrativa è sotto forma di diario/racconto; il linguaggio è, in prevalenza, quello corrente e dialogato dei ragazzi d’oggi, ovviamente piuttosto “colorito”. Non si dimentichi che l’ambiente familiare è quello di una media/alta borghesia intellettuale e imprenditoriale. La forma letteraria privilegia, per quanto possibile, la discorsività e le espressioni della lingua parlata.
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Tempi verbali; per dinamicità narrativa ho ritenuto opportuno raccontare al passato gli avvenimenti della storia e al presente le riflessioni personali del protagonista. Solo l’ultimo capitolo relativo alla partita di play off viene gestito col presente , come fosse una radiocronaca/telecronaca in tempo reale.
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Promenade des Lacs
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