Osvaldo Semino: "Racconti del silenzio" - Puntoeacapo editore

 

Recensire i Racconti del silenzio di Osvaldo Semino non è muovere un semplice passo, né avvicinare un argomento così severo con leggerezza.

Il rischio che si corre è immediato: basta un niente per cadere nella pozzanghera della banalità, della retorica, del già mille volte detto, sentito, ripetuto.

“Il silenzio è d’oro” è certamente il proverbio che a tutti, nessuno escluso, è uscito dalla bocca almeno una volta nella vita. Per non parlare della spiccia perla di saggezza secondo cui solo se sappiamo stare in silenzio, possiamo apprezzare il valore e il significato delle parole.

Osvaldo ha accettato la sfida da lui stesso impostasi: del silenzio fare li protagonista dei suoi racconti. E in corso di lettura, scoprire, pagina dopo pagina, che Osvaldo non fa silenzio, ma “fa” il silenzio.

Fare il silenzio è tutto fuorché fare silenzio.

Fare il silenzio è attribuirgli quei connotati umani che gli antichi greci fecero con gli dèi.

Ecco allora nei racconti il silenzio farsi uomo, donna, giovane, vecchio, adulto e bambino, cielo, natura, deserto, ghiaccio, mare, terraferma.

Di più: farsi casa e muri in una storia personalissima, per questo universale.

Ma di più: il silenzio trasversale che tutto e tutti raggiunge nell’incavo del tempo umano, nelle mani, negli occhi, nei piedi e nelle ossa, nella nervatura di una foglia, nella progettazione di un campo di aviazione, nel desiderio di costruire una vita in tante vissute nella realtà non meno che nel potere immaginifico di una penna prolifica come quella di Osvaldo così bene incline al racconto breve.

L’autore in questi racconti non ha fatto silenzio, ha “fatto” il silenzio… un’operazione ardua che per noi lettori potrebbe tradursi in una piccola suggestiva prova di mutismo per porsi in ascolto di quella dimensione impercettibile, ma in qualche modo ravvisabile nella porzione di “eternità” che ognuno di noi, consapevole, o meno, ha avuto in dote a partire dal suo ingresso nel mondo.
(Commento di Cristina Raddavero)